Hai appena aperto la partita iva e sei in regime forfettario? In questo articolo andremo a vedere come ridurre i contributi fissi Inps trimestrali dovuti da titolari di partita iva iscritti alla gestione artigiani e commercianti.
Quando si avvia un nuovo business, un aspetto da non sottovalutare sono le spese fisse, ovvero quelle spese che dovranno comunque essere affrontate a prescindere dall’entità del fatturato che porteremo a casa a fine anno. E per i commercianti, tra queste spese, senza dubbio abbiamo i contributi fissi Inps, che ricordiamo devono essere versati nelle seguenti date:
- 16 Febbraio
- 16 Maggio
- 22 Agosto
- 16 Novembre
Attualmente, tali contributi fissi ammontano (nella misura ordinaria) a Euro 1073,10. Nel 2023 infatti, l’Inps ha deciso di aumentare il reddito minimale su cui calcolare i fissi, portandolo a Euro 17.504. Si tratta quindi di un esborso importante, soprattutto per chi si trova all’inizio dell’attività e magari dispone di risorse limitate. Proprio per questo motivo, la possibilità di ridurre tali contributi può essere un’opportunità da non sottovalutare per l’imprenditore, soprattutto nei primi anni.
RIDUZIONE CONTRIBUTI INPS: CHI PUO’ RICHIEDERLA?
Prima di entrare nel dettaglio e vedere di cosa si tratta, è bene prima specificare a chi è destinata questa riduzione dei contributi. Infatti, possono richiedere la riduzione dei contributi Inps solo coloro che presentano congiuntamente le seguenti caratteristiche:
- Essere titolari di partita iva
- Avere aderito al regime forfettario
- Essere iscritti alla gestione Inps artigiani e commercianti
Attenzione quindi! La domanda non può essere presentata da titolari di partita iva iscritti alla gestione separata Inps oppure a casse di previdenza private (come avviene per esempio nel caso di architetti o avvocati).
RIDUZIONE DI CONTRIBUTI INPS: ENTRO QUANDO?
Per presentare la richiesta è necessario rispettare le tempistiche stabilite dall’Inps. Per il 2023 il termine per presentare la domanda è fissato per il 28 febbraio. Bisogna però fare 2 precisazioni importanti:
La prima è che la domanda deve essere presentata una sola volta e non deve essere ripetuta tutti gli anni. Questo significa che se hai presentato la domanda nel 2022 non dovrai inoltrare nuovamente la richiesta.
La seconda riguarda coloro che aprono la partita iva in corso d’anno. Difatti, coloro che dovessero decidere di aprire la partita iva in una data successiva al 28 febbraio, dovranno tempestivamente inoltrare la domanda per consentire all’Inps di ricalcolare gli importi degli F24 da versare.
RIDUZIONE CONTRIBUTI INPS: A QUANTO AMMONTA?
Veniamo al punto che molto probabilmente ti interessa di più, ovvero quanto si risparmia inoltrando la domanda. Attualmente la domanda permette di risparmiare il 35% dei contributi fissi dovuti. Vediamo quindi a quanto ammonta la rata scontata e qual’è la differenza rispetto a quella ordinaria per un imprenditore individuale iscritto alla gestione commercianti:
Rata ordinaria = [(Euro 17.504 x 24,48%) + 7,44 Cont. Maternità]/4 = Euro 1073,10 a trimestre.
Rata scontata = Euro 1073,10 x 65% = Euro 697,51 a trimestre.
Con circa 375 euro di differenza parliamo quindi di un risparmio non indifferente.
RIDUZIONE CONTRIBUTI INPS: COME SI RICHIEDE
Per richiedere la riduzione dei contributi Inps bisogna presentare un’apposita istanza sul sito dell’Inps. Per accedere dovrai essere in possesso di uno di questi servizi:
- SPID
- CIE (carta d’identità elettronica)
- CNS (carta nazionale dei servizi)
Una volta effettuato l’accesso potrai compilare la domanda dalla tua area riservata, più precisamente all’interno del “Cassetto previdenziale artigiani e commercianti”.
Ti lascio qui il link per accedere al Cassetto Previdenziale del sito Inps.
RIDUZIONE CONTRIBUTI INPS: PRO E CONTRO
Molto spesso, i miei clienti che hanno appena aperto la partita iva, mi chiedono se sia conveniente richiedere la riduzione dei contributi inps oppure no. La risposta, come per molti altri quesiti in ambito fiscale è: dipende.
Infatti la scelta di presentare l’istanza di riduzione dei contributi fissi inps presenta dei pro e dei contro. Vediamoli insieme:
Pro: sicuramente avere uno sconto del 35% dei contributi da versare presenta un vantaggio immediato che è dato dalla disponibilità di maggiore liquidità da investire nel proprio business. Una nuova attività generalmente necessita di risorse e avere liquidità extra da investire nella crescita aziendale può essere un vantaggio.
Contro: tuttavia operando questa scelta non vi sono solo vantaggi. Difatti, scegliendo di optare per la riduzione dei contributi, non verranno accreditati tutti e 12 mesi ai fini pensionistici ma solo 7. Quindi l’imprenditore deve conoscere questi aspetti per operare una scelta consapevole, sapendo che, se decidesse di utilizzare questa agevolazione per troppi anni, rischierebbe di vedere compromesso il proprio montante contributivo.
RIDUZIONE CONTRIBUTI INPS: CONCLUSIONI
Quindi in conclusione, la riduzione dei contributi Inps può essere un ottimo strumento per gli imprenditori in regime forfettario, a patto che venga usato in maniera virtuosa e non se ne abusi eccessivamente.
Mi auguro che la guida sia stata di tuo gradimento e ti abbia chiarito ogni dubbio in merito all’argomento. Nel caso avessi ulteriori domande sui contributi Inps o in generale sul funzionamento del regime forfettario in generale, sentiti libero di formulare la tua richiesta utilizzando il modulo in pagina.
Se invece vuoi conoscere i nostri servizi e le nostre tariffe per i contribuenti in regime forfettario, ti invito a visitare questa pagina. Lo studio Acierno, commercialista di Roma, gestisce diverse tipologie di clienti in regime forfettario. Valuteremo insieme la tua attività e ti indirizzeremo verso la scelta fiscale e organizzativa più adatta alle tue esigenze.